abitare è un'esperienza fondamentale dell'essere umano.
la lectio dell'antropologo Andrea Staid a Torino alla Casa del Teatro dei Ragazzi
mentre nei cenacoli degli architetti e degli urbanistici questi temi trovano spazio, per altro poco praticato da chi poi compie e concorre, anche con il loro fattivo concorso, le scelte concrete, nella società e nei centri abitati si stenta a vedere i segni di alcuni concetti che sono chiari,evidenti e irrimandabili per realizzare una soddisfacente qualità della vita.
"le nostre case, ben oltre semplici edifici, rappresentano i luoghi in cui costruiamo la nostra identità ed intergiamo con il mondo. In molte culture (ed aggiungo anche nella nostra) i termini "vivere" ed "abitare" sono sinonimi e sottolineano il legame tra l'individuo ed il suo spazio" così Andrea Staid approccia il tema articolato del rapporto che l'individuo ha con gli edifici e che dovrebbe essere stremamente presente in coloro che pensano gli strumenti urbanistici che dettano le regole per costuire gli edifici stessi. E' sotto gli occhi di tutti, e degli agenti immobiliari in primis, che da tanti anni si è smesso di costruire "il bello" e che nelle migliori, e rare, ipotesi si è costruito al massimo "il funzionale" che ha prodotto luoghi molto simili, anonimi, dove gli individui e le loro azioni non sono protagonisti. Piazze, centri comerciali, stazioni e aeroporti sono spesso terribilmente uguali, da nord a sud, e in tutte le realtà occidentali e anche in Toscana, terra di antica storia di città e di architetture, nelle realizzazioni degli ultimi venti anni emerge questa incredibile omologazione.
A Firenze, Siena, Lucca, Pisa e Arezzo, per citare 5 città dove le vestigia, le piazze, le strade costruite secoli fa, sono ancora un esempio vivo di interazione tra edificio e società, cosa è stato realizzato negli ultimi venti o trenta anni che sia una testimonianza di un rapproto profondo e positivo tra costruito e abitante, tra cittadino e società ?
Pur conoscendo bene questi territori stento a trovare un esempio.
Centri commerciali, palazzetti dello sport, stazioni, ma anche edifici abitativi di valore da inserire in un libro di testo, anche solo per una scuola per geometri, dove sono?
Non ne ho visti, o almeno io nel mio molto girare non sono stato capace di scorgerli e di raccoglierne la testimonianza nelle persone che ho conosciuto.
Milioni di metri cubi di nuove costruzioni e di recuperi di volumi già esitenti, che tanto inorgogliscono gli amministratori locali che si dichiarano vicini all'ambiente e al cittadino che lo vive, incredibilmente uguali, anonimi e sopratutto "brutti" che sono distanti dai concetti, per altro ben noti e già spesso uditi, che l'antropologo spiegherà domani a Torino e che ha proposto anche in un opera del 2020 "La casa vivente".